Firma del Patto del Lavoro

È il traguardo più importante raggiunto dalla squadra dei professionisti rappresentata dal Comitato Unitario dell’Emilia-Romagna che presiedo. Il 10 luglio 2018 i professionisti sono entrati nel Patto del Lavoro, l’intesa voluta dalla Regione con le parti sociali, gli enti locali, le università, che era stata siglata esattamente tre anni prima. Un passo importante, direi persino storico, che avviene non per caso nella nostra regione, la conferma della sua vocazione a laboratorio nazionale di questi orizzonti strategici. Ed è stato fin dall’inizio l’obiettivo per il quale mi sono battuto come presidente del Comitato Unitario delle Professioni, ciò che dà senso alla mia nomina. Per la prima volta il nostro mondo esce dall’ambito tradizionale delle attività svolte all’interno degli studi in cui lavorano ogni giorno migliaia di professionisti, per condividere un progetto di sviluppo che si propone di mettere a punto le condizioni per creare lavoro, cioè per creare futuro, nella nostra regione. Il mondo delle professioni può sedersi così a pieno diritto al tavolo di negoziazione e concertazione, accanto alle forze economiche e sociali e alle istituzioni della nostra regione, insieme alle associazioni degli imprenditori, ai sindacati, ai rappresentanti delle amministrazioni e delle università, per portare la sua voce nei grandi scenari in cui si decide la destinazione dei finanziamenti comunitari e l’ordine delle priorità degli interventi.

Stefano Bonaccini (Presidente della Regione Emilia Romagna) firma il Patto del Lavoro

Ho sottoscritto personalmente questa intesa con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, ufficializzando così l’ingresso del CUP-ER, cioè degli oltre 100mila professionisti che rappresenta, nel Patto del lavoro. Si tratta di un passaggio di grande importanza per il mondo delle professioni, che porta alla ribalta una categoria fondamentale, quale è quella dei professionisti, per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Nei mesi che sono seguiti all’accordo abbiamo fatto tanti passi avanti: dal protocollo per favorire l’ingresso dei giovani professionisti nel mondo del lavoro, creando gli sportelli del lavoro autonomo, agli incontri a Roma per sostenere con la Regione i progetti e le infrastrutture nel nostro territorio. Perché lavorare insieme per un presente e un futuro migliori per tutti si può. Anzi è un dovere per ciascuno di noi. Non è più il tempo di andare in ordine sparso, di presentarsi divisi in mille rappresentanze. Se i professionisti vogliono contare nel presente e nel futuro della nostra società, questo è il momento per farlo. Questo è il mio impegno, in questo io credo.

Al tavolo del Patto del Lavoro
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