Sempre più spesso chi compra o vende casa chiede al professionista di produrre la RTI (Relazione Tecnica Integrata) “perché lo vuole il notaio che rogita la vendita del mio appartamento”. In cosa consiste la relazione che viene richiesta? E’ un attestato compilato in seguito alla verifica sullo stato attuale dell’immobile, che dovrà essere conforme ai dati catastali e alla planimetria depositata in catasto, oltre a corrispondere ai disegni allegati agli atti autorizzativi (licenze e concessioni edilizie, autorizzazioni, ecc.) depositati in comune. Tale relazione perciò potrà essere compilata solo dopo aver acquisito questi documenti e dopo aver verificato lo stato reale dell’immobile. Spesso si riscontrano differenze tra i disegni depositati in comune (cioè la corrispondenza edilizia) e l’immobile da vendere. La domanda che il cliente rivolge al professionista è sempre la stessa: è possibile effettuare comunque la vendita? La risposta è talvolta affermativa, in altri casi negativa. Vediamo perché.

Ci sono abusi che rientrano nella tolleranza prevista dalla legislazione regionale (articolo 19 bis L.R. 23/2004). Ci sono abusi che richiedono una sanatoria. Ci sono infine abusi insanabili che compromettono la possibilità di vendere l’immobile. Qualunque sia la difformità che si riscontra nell’immobile, questo è il punto da sottolineare, è fondamentale comunicarla in modo chiaro all’acquirente e al notaio, evitando così l’apertura di contenziosi. E’ parte della mia esperienza trentennale di professionista la ricerca di soluzioni per evitare contenziosi tra le parti, lunghi e onerosi. Fin qui il tema della corrispondenza edilizia. Altra cosa è la conformità catastale, in assenza della quale l’atto di vendita è nullo. Il Consiglio Notarile di Bologna ha stretto un accordo nel 2017 con gli ordini professionali dei geometri, architetti, ingegneri, affinché i loro iscritti si rendano disponibili per effettuare, su incarico della proprietà, la RTI prima della vendita dell’immobile. Iniziativa certamente lodevole, anche se ricordo che la verifica di corrispondenza edilizia/urbanistica è un atto dovuto per la presentazione di qualsiasi pratica edilizia già da quindici anni.

Il tema della Relazione Tecnica Integrata rientra in uno scenario più ampio che mi sta molto a cuore e che riguarda le garanzie a tutela delle compravendite degli immobili. Comprare o vendere casa è sempre un passaggio cruciale nella vita di tutti: creare le condizioni perché questo passaggio avvenga nel migliore dei modi, senza incertezze e soprattutto senza contenziosi, è un impegno fondamentale per i professionisti rappresentati dal Comitato Unitario delle Professioni Emilia-Romagna che presiedo. Negli ultimi anni questi temi sono stati non per caso al centro di numerosi eventi organizzati dal CUP-ER, occasioni che hanno fatto incontrare professionisti, amministratori e cittadini, riuniti con lo stesso obiettivo di garantire trasparenza e correttezza nelle transazioni immobiliari.

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